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STRUMENTI INFORMATICI

 

A cura della Dott.ssa Marcella Peroni,
Psicologa, Ambulatorio Autismo,
Unità Operativa NPI,
Ospedale Maggiore Bologna

 

BIBLIOGRAFIA

 

Che cos’è e cosa si propone
ICT (Information and Comunication Technology, in italiano Tecnologie Informatiche e Comunicazionali) come forma di intervento nelle Sindromi Autistiche è una modalità di lavoro che si avvale di strumenti informatici per potenziare l’apprendimento, la comunicazione e la socializzazione di questi soggetti.

 

Su cosa si basa
L’intervento per mezzo dell’ICT con soggetti  Autistici sembra particolarmente appropriata per vari motivi:
- con il computer possiamo decidere di mantenere sullo schermo solo le informazioni strettamente necessarie in modo da minimizzare il problema della selezione e dell’integrazione delle informazioni;
- la scelta del  materiale può essere di tipo prevalentemente visivo, canale preferito da questi soggetti;
- si possono ridurre le difficoltà in ambito sociale, poiché  non sono coinvolti direttamente fattori di interazione;
- il computer può divenire un mediatore sociale e un comunicatore anche per soggetti non verbali;
- possono essere utilizzati dei software che possono presentare un surplus rispetto ad un intervento tradizionale, in quanto si possono ripetere all’infinito le attività, senza ?stancare? il programma e il rinforzo può rimanere sempre sistematico e prevedibile, secondo approcci collaudati con i soggetti Autistici.

 

Come viene applicato
L’utilizzo delle nuove tecnologie è individualizzato sulle caratteristiche, le preferenze e i bisogni del singolo paziente. Non esistono dunque percorsi predefiniti di utilizzo del computer e di software didattici. È dunque opportuno un confronto tra famiglia, operatori e esperti per l’individuazione di obiettivi e mezzi.

 

Chi lo pratica, in quali contesti
Le nuove tecnologie possono essere utilizzate a casa, a scuola, in terapia a seconda dello scopo predefinito. Possono essere utilizzate infatti a scopi ludici, di apprendimento, per comunicare, ecc. A seconda dell’obiettivo specifico, il bambino potrà essere in compagnia o lavorare singolarmente.

 

Chi lo ha elaborato, in quale anno, in quale paese, in quale ambito
L’utilizzo dell’informatica nella pratica educativa e riabilitativa è una pratica che nasce con l’avvento del Personal Computer. Nel caso dell’utilizzo per i soggetti con Disturbo Autistico già nel 1984 iniziamo a trovare una documentazione empirica dell’uso con questi soggetti.

 

Per quale fascia d’età
Non definita, sebbene in generale sembra sia opportuno calibrare le attività all’età e agli obiettivi.

 

A chi è stato rivolto/ A quali tipi di patologie è stato allargato
Non definita proprio in relazione all’ampiezza di utilizzo in svariati Disturbi e Patologie oltre all’uso nei soggetti non affetti da problemi.


Valutazione di effetti in diversi contesti
Oggigiorno esistono diverse pubblicazioni scientifiche riguardanti l’ICT nell’intervento neuropsicologico ed ?abilitativo? per soggetti con Autismo che riportano risultati incoraggianti. In Italia gli studi, le ricerche sperimentali ed i contributi con programmi specifici sono ancora limitati.

 

Ripercussioni in ambito familiare, scolastico o altro
Mediante l’utilizzo dell’ICT è possibile: proporre una varietà delle attività, prevedere la possibilità di generalizzare gli apprendimenti attraverso nuovi mezzi, preparare più agevolmente attività e schede didattica (riproducibilità del materiale), individuare momenti di ?gioco in autonomia?.
 
Costi
Le nuove tecnologie hanno costi da medi a molto alti, in confronto ad altri tipi di interventi, d’altra parte, l’ICT può essere poco costosa perché si può effettuare anche con personale non specializzato. Solitamente al giorno d’oggi è frequente possedere in casa un personal computer. Solitamente i soggetti autistici non necessitano di costose apparecchiature aggiuntive. Molte attività possono essere create con strumenti già presenti nel computer (come ad esempio, powerpoint). Possono essere comprati software didattici riabilitativi che possono essere estremamente utili a seconda delle finalità preposte. Possono essere anche utilizzati degli ausili hardware: ad esempio per alcuni bambini che si avvicinano al computer può essere utile l’utilizzo di touchscreen, piuttosto che il mouse.

 

Critiche
Un uso non pianificato dell’informatica potrebbe indurre a isolamento sociale e ad apprendimenti di tipo meccanico, quindi non funzionali e generalizzabili. Risulta quindi necessario valutare l’impatto di questi mezzi nella vita dei soggetti.

 


 

BIBLIOGRAFIA

Bernard-Opitz V., Sriram N., Sapuan S. (1999), Enhancing vocal imitations in children with autism using the IBM SpechViewer, ?Autism?, Jun, vol. 3, n.2, pp.131-147.
Handimatica 2004: http://streaming.cineca.it//handimatica/frames/frameset.php?flusso=video56
Panyan M.V. (1984), Computer technology for autistic students, ?Journal of Autism and Developmental Disorders?, Dec, vol. 14, n. 4, pp.375-82
Peroni M. (2004), Ausili informatici per l’autismo. In  Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Catania, Azienda Policlinico e Ambulatorio Autismo, Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Maggiore di Bologna,  Strategie d’intervento per l’autismo infantile. Guida pratica per le famiglie.
Peroni M., Truzzi R., Visconti P., Contento S., Gobbi G. (2003), L’utilizzo dell’informatica nell’autismo. In Vianello R., Mariotti M., Serra M.( a cura di),  Ritardo mentale e autismo. 
Molteplicità di forme e di percorsi per l’integrazione, pp. 151-161
Trehin P. (1997), L’uso dell’informatica nel processo educativo dei soggetti autistici. Atti del convegno Autismo le nuove frontiere della riabilitazione. Nola (NA).

 


 

 



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Redazione a cura di Clara Turchi