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LA STIMOLAZIONE SENSORIALE

 

A cura della Dott.ssa Francesca Ciceri,
Psicologa,
Ambulatorio Autismo,
Unità Operativa NPI, Ospedale Maggiore Bologna

 

BIBLIOGRAFIA

 

Che cos’è e cosa si propone
Il tema della stimolazione sensoriale è stato approfondito da due approcci differenti. Il primo nasce e si sviluppa negli Stati Uniti, mentre il secondo in Germania.
L’approccio dell’integrazione sensoriale nasce e si sviluppa negli Stati Uniti sulla base della teoria di Ayres (1972,1979) recentemente riconcettualizzata da Bundy e Murray (2002). In questo approccio si approfondisce la relazione tra esperienza sensoriale e performance motoria e comportamentale. L’obiettivo è di fornire diverse esperienze sensoriali ai soggetti con autismo, così da avere una migliore integrazione sensoriale e di conseguenza risposte adattive agli stimoli del mondo esterno.
Parallelamente in Europa si sviluppa l’approccio della Stimolazione Basale ideata dallo psicopedagogista Frolich negli anni ?70. L’obiettivo di questo approccio è di proporre al bambino esperienze sensoriali semplici, chiare e strutturate, così da poter creare una connessione di base necessaria allo sviluppo di abilità più complesse.

 

Su cosa si basa
L’approccio di integrazione sensoriale si basa sui processi neurologici sottostanti e sull’idea di una plasticità neuronale. L’integrazione sensoriale è il fondamento per apprendimenti e comportamenti più complessi.
La stimolazione basale si basa sulle conoscenze della psicologia prenatale e su ricerche che affermano come il bambino già nella vita prenatale sia dotato di capacità ricettive molto intense e di una mobilità attiva che gli permette di acquisire alcune competenze fondamentali come la percezione attraverso la globalità del corpo, la capacità di muoversi, di utilizzare la sua pelle per sentire le sue mani, i suoi piedi, la sua bocca.

 

Come viene applicato
Entrambi gli approcci propongono l’applicazione di esperienze sensoriali che siano pianificate, controllate e individualizzate sul soggetto. Esistono diversi tipi di stimolazioni: vestibolare, somatica, vibratoria, orale, olfattiva etc.

 

Chi lo pratica, in quali contesti
L’integrazione sensoriale viene praticata da terapeuti occupazionali o fisioterapisti in sessioni specifiche in centri specializzati.
La stimolazione basale viene praticata da psicologi, psicopedagogisti, psicomotricisti, educatori, fisioterapisti, purché formati specificatamente in questo metodo. I contesti di applicazione possono essere sia centri specializzati, che la casa.
Per entrambi gli approcci è fondamentale una formazione specifica.

 

Chi lo ha elaborato, in quale anno, in quale paese, in quale ambito
L’approccio di integrazione sensoriale è stato elaborato negli Stati Uniti a partire dalla teorie di Ayres (1972, 1979), nell’ambito della terapia occupazionale.
La stimolazione basale è stata ideata da Frolich negli anni ’70 in Germania nell’ambito della pedagogia speciale.

 

A chi è stato rivolto
Entrambi gli approcci sono rivolti a bambini e adulti.

 

Per quale fascia d’età
Entrambi gli approcci possono essere applicati a tutte le fasce di età, modificandoli sulla base del deficit e dell’età del soggetto stesso.

 

A quali tipi di patologie è stato allargato
L’approccio di integrazione sensoriale è rivolto in modo particolare a bambini con autismo, difficoltà di apprendimento, problemi di attenzione, bambini nati prematuri, sindrome di Down e  a bambini con problemi comportamentali.
La stimolazione basale nasce come approccio rivolto a bambini e adulti con handicap fisico e psichico grave o gravissimo. Viene inoltre applicata a bambini ciechi o ipovedenti e a bambini nati prematuri.

 

Valutazione di effetti in diversi contesti
In letteratura sono presenti 4 studi sull’efficacia dell’integrazione sensoriale nell’autismo; tuttavia non si può parlare di validazione poiché questi studi hanno meno di sei partecipanti e non hanno un gruppo di controllo.
Esistono numerosi studi in lingua tedesca che confermano l’uso della stimolazione basale in soggetti con handicap fisico e psichico.

 

Ripercussioni in ambito familiare, scolastico o altro
Gli studi sull’integrazione sensoriale evidenziano un miglioramento nei comportamenti non adattivi, nell’interazione sociale e nell’approccio alle attività. Come già evidenziato precedentemente sono necessari studi con campioni più ampi e con gruppo di controllo.
Nell’ambito della stimolazione basale si evidenzia un incremento dei comportamenti adattivi, diminuzione dei comportamenti di auto e etero aggressività.

 

Costi
Non è possibile determinare i costi.

 

Critiche
Non esistono in letteratura studi in lingua italiana che confermino la validità di entrambi gli approcci.
Gli studi presenti in lingua inglese che riguardano l’integrazione sensoriale non validano a pieno l’approccio di integrazione sensoriale.
Gli studi in lingua tedesca e francese non sono specifici sulla patologia autistica, ma riguardano più in generale la categoria handicap mentale e fisico grave e gravissimo.
Sicuramente sono necessari ulteriori studi più approfonditi per validare l’uso di entrambi gli approcci nell’autismo

 


 

BIBLIOGRAFIA

Baranek G.T. (2002), Efficacy of sensory and motor interventions for children with autism, ?Journal of autism and developmental disorders?,  vol. 32, n. 5, pp. 397- 422
Dawson G., Watling R. (2000), Interventions to facilitate auditory, visual and motor integration in autism: a review for evidence, ?Journal of autism and developmental disorders?, vol. 30, n.5, pp. 415- 421.
Harrison J., Hare D.J. (2004), Brief report: assessment of sensory abnormalities in people with autistic spectrum disorders, ?Journal of autism and developmental disorders?, vol. 34, n. 6, pp. 727-730
Watling R.L., Deinz J., White O. (2001), Comparison of sensory profile scores of young children with or without autism spectrum disorders, ?American Journal of Occupational Therapy?, vol. 55, n. 4, pp. 416-423


 



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