Uno dei primi segni di esordio della sintomatologia autistica ed uno dei primi sospetti riferiti dai genitori è rappresentato dall’assenza o ritardo nell’evoluzione del linguaggio. La difficoltà di comunicazione, caratteristica per definizione del Disturbo Autistico, si associa in circa il 50% dei casi ad una completa assenza di linguaggio.
Il deficit di interazione sociale, nucleo centrale di questa patologia, si associa a specifiche anomalie comunicative e comprende una compromissione della capacità del soggetto di adeguarsi con gesti, posture, scambio di sguardi ed empatia agli altri, l’assenza del rispetto dei turni comunicativi, della comunicazione non verbale e della condivisione di simboli e significati impliciti ed espliciti. L’assenza di questi elementi risulta fondamentale per lo sviluppo completo dell’individuo poiché questi requisiti appaiono fondanti per fare di un individuo un essere sociale.
A livello di trattamento si rende quindi necessario un intervento sulla comunicazione, inteso nell’accezione ampia di offrire schemi e modalità comunicative. Le buone capacità sul versante visuo-spaziale, presenti nella maggior parte dei soggetti autistici, sono alla base della scelta di utilizzare strategie comunicative di tipo visivo attraverso immagini. L’obiettivo primo è quello di offrire al bambino autistico strumenti "alternativi", oltre il linguaggio verbale, per poter comunicare con il mondo circostante. In una fase secondaria si tenderà a diminuire progressivamente il grado di dipendenza dalle figure/ immagini di riferimento per stimolare, ove possibile, lo sviluppo della parola. A questo punto potrà essere utile un intervento logopedico più tradizionale.
Comunicazione Aumentativa Alternativa (C.A.A.)
Picture Exchange Comunication System (PECS)