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LA MUSICOTERAPIA

 

sintesi a cura del Gruppo di Redazione

 

 

Scarica la griglia integrale  a cura del 
DOTT. PIER LUIGI POSTACCHINI,
psichiatra e neuropsichiatra infantile,
insegnante nel Corso quadriennale di
Musicoterapia della "Pro Civitate Christiana" di Assisi

 

Sintesi dalle Linee Guida

 

Bibliografia

 

Che cos’è e cosa si propone
Il concetto di musicoterapia ha implicazioni molto vaste, poiché si riferisce ad ambiti operativi profondamente differenziati che non sempre hanno il concetto di terapia al centro del proprio interesse. Globalmente la musicoterapia può essere definita come una tecnica mediante la quale é possibile,  con una precisa metodologia di lavoro,  facilitare l’attuazione di un progetto di integrazione spaziale, temporale e sociale della struttura funzionale dell’handicap attraverso l’impiego del parametro musicale. Tale progetto integrativo è realizzato da varie figure di operatori, attivi nel campo della  educazione, della riabilitazione e della psicoterapia.
 In relazione al parametro musicale dovremo tenere presente molti aspetti pertinenti la Comunicazione Non Verbale, al fine di ottenere una armonizzazione dell’identità, sia nel  rapporto tra mondo interno e mondo esterno che nello stesso mondo interno della persona.  Tale armonizzazione é raggiunta attraverso un lavoro di sintonizzazioni affettive e facilitate, rese possibili  attraverso strategie specifiche della Comunicazione Non Verbale.

 

Su cosa si basa
Nella musicoterapia l’impiego della musica assume un ruolo preminente e fondamentale per la costituzione ed attuazione di una relazione terapeutica.
Nella musica, come terapia, secondo Bruscia, è possibile che la diversa provenienza degli operatori, musicisti, o terapeuti, consenta di distinguere, nel contesto di un progetto terapeutico, situazioni nelle quali la musica assume un ruolo prioritario e privilegiato, al punto di poter essere considerata  di per sé stessa terapeutica: MUSICO-terapia, da situazioni nelle quali la musica assume un ruolo importante di facilitazione nel contesto preminente di un lavoro terapeutico: musico-TERAPIA.
In ogni lavoro terapeutico attuato attraverso l’arte (la musicoterapia é infatti soltanto un capitolo del più composito campo delle Arti-terapie) dobbiamo distinguere un processo estetico da un processo psicoterapico. Il processo psicoterapico ha finalità ed obiettivi definiti dal contesto generale della terapia; il processo estetico ha sue modalità inconscie di presentazione che consentono e rendono disponibili  gratificazioni di tipo libidico. Questo ultimo contribuisce a  rendere il clima del setting terapeutico particolarmente positivo e stimolante tanto per il terapeuta, quanto per il paziente.

 

Come viene applicato
 La musicoterapia ha come obiettivo la realizzazione di un progetto integrativo dell’identità. Questo progetto di integrazione non é genericamente attuato su qualunque persona, ma sulle strutture funzionali dell’handicap che costituiscono il ?Che cosa? della nostra relazione, e il lavoro musicoterapico ci consente di caratterizzarle, precisarle, conoscerle e armonizzarle.
Le tecniche principalmente impiegate riguardano la ritmica, la danza, il canto e l’uso degli strumenti musicali. In qualche caso è anche possibile orientarsi nella scelta di brani musicali, ma su questo punto occorre una certa cautela.

 

Chi lo pratica, in quali contesti
Possiamo riconoscere gli operatori che attuano tali progetti integrativi nel campo della educazione, in quello della riabilitazione ed in quello della terapia. I primi saranno quindi insegnanti che avranno come fine il progetto integrativo. Compito dei riabilitatori é quello di dare una nuova organizzazione funzionale all’handicap di cui si occupano, stabilendo nuovi equilibri e nuovi livelli di espressione per il corpo e per il linguaggio. Anche costoro possono a tutti gli effetti utilizzare la musica nel loro lavoro.
Nel contesto della psicoterapia vera e propria é poi possibile, utilizzare la musica, In terapia o Come terapia. Nel primo caso i terapeuti affineranno la loro capacità di facilitare percorsi di coscientizzazione e consapevolezza, impiegando i parametri della musica; mentre nel secondo caso l’uso dei suoni finirà per costituire una modalità dello stesso processo terapeutico, essendo parte integrante della relazione.


Chi lo ha elaborato, in quale anno, in quale paese, in quale ambito
Benenzon R. in Argentina, nell’autismo infantile; Schmolz A. in  Austria; Alvin J. in  Inghilterra; Hillman Boxill E. negli Stati Uniti; Verdeau Pailles J., Jost, Lecourt E. in Francia.

 

A chi è stato rivolto
Inizialmente l’impiego della musica, con finalità che introducono il concetto di musicoterapia, si attua in istituzioni manicomiali. Alcune applicazioni negli Stati Uniti riguardano anche le persone che hanno subito traumi bellici.

 

Per quale fascia d’età
La popolazione coinvolta nelle prime esperienze definibili come musicoterapia (con una connotazione psico-pedagogica) è costituita prevalentemente da bambini. Successivamente le esperienze (più orientate terapeuticamente) si rivolgono anche a una popolazione adulta.

 

A quali tipi di patologie è stato allargato
Dopo le prime esperienze in ambito psichiatrico e neuropsichiatrico infantile l’applicazione della musicoterapia si è estesa nel tempo a patologie neurologiche (ad es. il Parkinson e le demenze), agli stati comatosi e/o vegetativi, all’ambito medico in generale (ad es. per favorire la riduzione dello stress nelle fasi pre-chirurgiche), alle cure palliative, alle dipendenze e all’ambito del disagio.  Attualmente viene utilizzata nel trattamento di alcune patologie somatiche, psicosomatiche e mentali; per quanto riguarda le patologie mentali, in particolare viene usata con psicosi, autismo, schizofrenia, disturbo maniacale, depressione, nevrosi fobico-ossessive, disturbi del carattere.

 

Valutazione di effetti in diversi contesti
La ricerca, soprattutto in Italia, è piuttosto limitata e presenta lacune inerenti l’impostazione metodologica  e la definizione dei modelli applicativi. Nonostante ciò in letteratura si trova traccia di studi recenti che hanno una base scientifica solida e riconosciuta.

 

Ripercussioni in ambito familiare, scolastico o altro
Le ripercussioni in ambito familiare e scolastico riguardano la possibilità di fornire strumenti di comunicazione/relazione ed elementi di osservazione che possono facilitare l’impiego di nuove strategie di intervento supportate da un maggiore livello motivazionale.

 

Costi
Le varie Associazioni professionali indicano costi compresi tra i 15 e i 45 euro a seduta, sia individuale che di gruppo.

 

Critiche
Le critiche rivolte alla musicoterapia riguardano essenzialmente la frequente assenza di un’impostazione teorica organica e strutturata che possa costituire la base dell’intervento. Unitamente a ciò anche i percorsi formativi non sono sempre garanzia di una adeguata formazione musicale e relazionale.

 

Sintesi dalle Linee Guida ISS, Istituto Superiore Sanità, ottobre 2011 (a cura della redazione)

 

"A causa del numero limitato degli studi e della mancanza di outcome clinici rilevanti, non ci sono prove scientifiche sufficienti a formulare una raccomandazione sull’utilizzo della musicoterapia nei disturbi dello spettro autistico."(Linea Guida ISS pag. 62)

 

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