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Approccio TEACCH

Treatment and Education of Autistic and Related Communication Handicapped Children.
Trattamento ed Educazione dei Bambini Autistici e con Disturbi Correlati della Comunicazione.

Sintesi a cura del gruppo di Redazione

 

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a cura della Dott.PAOLA VISCONTI
Responsabile Ambulatorio Autismo
(U.O.NPI Primario Dott. Gobbi)
Ospedale Maggiore di Bologna

 

Sintesi dalle Linee Guida

 

Bibliografia

 

 

Che cos’è e cosa si propone
Programma di stato attivo nel North Carolina dal 1972 o sistema di interventi che comprende attività di ricerca, formazione ed un’organizzazione di servizi che prevede interventi lungo tutto il corso della vita delle persone colpite da Autismo e più in generale da Disturbi Generalizzati dello Sviluppo. Si propone di:
-Modificare l’ambiente in funzione delle esigenze individuali.
-Sviluppare al massimo grado le autonomie del soggetto autistico tramite uno specifico programma individualizzato basato sui punti di forza e sulle abilità emergenti di questi individui.
-Migliorare la qualità di vita del bambino e dei suoi familiari.

 

Su che cosa si basa
Principi chiave della filosofia TEACCH:
1 Avere ben presenti le caratteristiche dei soggetti colpiti da autismo;
2 Migliorare l’adattamento dell’individuo all’ambiente;
3 Un inquadramento diagnostico ed un’attenta valutazione clinico-comportamentale; pertanto,  individualizzazione degli interventi;
4 Un’attenta considerazione del livello di sviluppo sia per quanto attiene ai materiali utilizzati che alle attività;
5 Un sistema di educazione strutturata;
6 Una stretta collaborazione con i genitori;
7 Un approccio generalista che permetta di cogliere l’ampia gamma di problemi posti dal bambino soprattutto in vista delle prospettive future;
8 Un’organizzazione di servizi che copra l’intero arco di vita.
L’insieme di questi principi è uniformato da una metodologia che ha i suoi capisaldi ne:
-Utilizzo di tecniche, di principi e di strategie facenti parte dell’ambito teorico cognitivo-comportamentale.

 

Come viene applicato
La sua applicazione in Italia è riconducibile ad un sistema di educazione strutturato. Tra le componenti principali dell’insegnamento strutturato troviamo: l’organizzazione spaziale, ovvero suddivisione degli spazi secondo la loro funzionalità e in maniera tale che siano immediatamente identificabili dal bambino. Avremo quindi una zona-lavoro, un’area gioco tempo-libero, un’area di accoglienza e così via.  L’organizzazione dell’attività giornaliera tramite schemi organizzativi della giornata o "agende" che servono al bambino ad anticipare e a visualizzare in toto le attività della giornata, in modo da limitare i problemi di orientamento temporale e di organizzazione e da compensare gli ostacoli del linguaggio ricettivo. Un sistema di lavoro, caratterizzato da un’organizzazione visiva della zona lavoro di modo che il bambino sappia autonomamente come agire, indipendentemente dalla supervisione dell’insegnante.  L’organizzazione del compito, ovvero una chiara leggibilità delle modalità di svolgimento dei compiti tramite una particolare disposizione dei materiali che dovranno essere utilizzati in sequenza per il completamento di ogni attività.

 

Chi lo pratica, in quali contesti
Operatori, terapisti, medici, psicologi, insegnanti, familiari. Un presupposto importante del programma è la centralità attribuita ai familiari per il buon esito dell’intervento, i quali diventano in questo modo coautori del progetto terapeutico-riabilitativo.

 

Chi ha lavorato, in quale anno, in quale paese, in quale ambito
La divisione TEACCH mosse i suoi primi passi nel 1966 ad opera dello psichiatra Eric Schopler e collaboratori presso il Dipartimento di Psichiatria della Facoltà di Medicina, a Chapell Hill, nel North Carolina. Il programma venne sperimentato per un periodo di cinque anni con l’aiuto dell’Ufficio all’Educazione e dell’Istituto Nazionale della Sanità della North Carolina; in considerazione dei risultati positivi raggiunti, dagli anni '70 venne ufficialmente adottato e finanziato dallo Stato. Nel tempo il TEACCH si è diffuso in Europa e negli ultimi anni anche in Italia, grazie soprattutto ai lavori di Schopler e collaboratori. Esistono ormai molteplici strutture dove tale metodica viene applicata e monitorata nel tempo e molte sono le ricerche scientifiche con evidenza di efficacia.

 

A chi è stato rivolto
Persone autistiche e più in generale con disturbi generalizzati dello sviluppo o con disturbi della comunicazione, soggetti con ritardo mentale.

 

Per quali fasce d’età
Il programma TEACCH è indicato su un ampio spettro di persone: a partire dai bambini, fino agli adolescenti e agli adulti.

 

A quale tipo di patologia è stato allargato
Vedi "A chi è stato rivolto".

 

Valutazione di effetti in diversi contesti
Nel North Carolina si è verificato una netta diminuzione del tasso di istituzionalizzazione (dal 64% all’8%) delle persone con autismo.

 

Ripercussioni in ambito familiare, scolastico o altro
Miglioramento dell’autonomia, dell’indipendenza, dell’abilità del singolo e diminuzione dei comportamenti problematici.

 

Costi
Vi sono alcuni servizi pubblici (vedi Centri di riferimento), da cui si può essere seguiti, che fanno progetti in tal senso e in cui viene richiesto il pagamento di un ticket.

 

Critiche
Il TEACCH se compiuto malamente può dar adito a critiche di mancanza di libertà e creatività per il bambino; di addestramento a compiere un certo compito senza alcuna pretesa di generalizzare le abilità acquisite; di dare poco impulso al linguaggio.

 

Sintesi dalle Linee Guida ISS, Istituto Superiore Sanità, ottobre 2011 (a cura della redazione)

 

La ricerca scientifica fornisce dati a supporto dell’efficacia del programma TEACCH nel migliorare vari outcome, tra cui le abilità motorie, le performance cognitive, il  funzionamento sociale e la comunicazione.

 

Dal testo "Secondo le raccomandazioni delle Linee Guida ISS,  per il trattamento dei Disturbi dello Spettro Autistico, è possibile ipotizzare un profilo di efficacia a favore di tale intervento, che merita di essere approfondito in ulteriori studi." Linea Guida ISS (pag. 43)

 

 

Bibliografia approccio TEACCH


Barletta S. (2001), Il programma TEACCH, "Handicap Risposte", maggio-giugno, pp. 33-36.

Cottini L. (2002), Il bambino autistico a scuola: quale integrazione?, "Psicologia e Scuola", n. 108, Anno XXII, febbraio-marzo.

Marcus L.M. e Schopler E. (1989), Parents as co-therapist with autistic children. In C.E. Schaefer, J.M. Briesmeister, Hanbook of Parent Training. Parents as co-therapist for children’s behaviour problems, Wiley and son, 13, pp. 337-360.

Schopler E., Lansing M.e Waters L. (1995),  Attività didattiche per autistici, Milano, Masson.

Schopler E., Reicher R.J. e Lansing M. (1991), Strategie educative nell’autismo, Milano, Masson.

 Schopler E. (1997), Implementation of TEACCH Philosophy. In Cohen and Volkmar (eds.), Handbook of Autism and Pervasive Developmental Disorders, 2nd Edition, New York, Wiley, 35, pp. 767-795.
 
Schopler E., Mesibov G.B. e Hearsey K.A. (1995), Structured teaching in the TEACCH system. In E. Schopler e G.B. Mesibov (Eds.), Learning and Cognition in Autism, New York, Plenum Press, pp. 243-268.

Visconti P. (a cura di) (2001), Il mondo di Alessandro, Roma, Phoenix.

Watson L.R., Lord C., Schaffer B. e Schopler E. (1997), La comunicazione spontanea nell’autismo (secondo il metodo TEACCH), Trento, Erickson.

 




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Redazione a cura di Clara Turchi