Benvenuto nel portale modello - clicca per andare alla home page
HOME ::Approccio al problema | Interventi riabilitativi e psicoeducativi | Interventi cognitivo comportamentali | TED

clicca per stampare il contenuto di questa paginastampa

 

TED
THERAPIE D'ECHANGE ET DEVELOPPMENT
La Terapia di Scambio e Sviluppo
Sintesi a cura del gruppo di Redazione


Scarica la griglia integrale 
A cura della Dott. PAOLA VISCONTI
Responsabile Ambulatorio Autismo
(U.O.NPI Primario Dott. Gobbi)
Ospedale Maggiore di Bologna

 

 

 

 

Che cos’è e cosa si propone


La Terapia di Scambio e Sviluppo si basa essenzialmente sullo scambio tra il bambino e gli operatori (l’ambiente) in modo da favorire le capacità di socializzazione e di comunicazione.
La Terapia di Scambio e Sviluppo si propone di favorire le capacità funzionali del bambino incoraggiandone le iniziative in un clima di Tranquillità, Disponibilità e Serenità, termini che non rappresentano solo una modalità generica di approccio trasversale alla maggior parte dei trattamenti riabilitativi ma giocano un ruolo preciso sul versante neurofisiologico. 


Su che cosa si basa
Nonostante la TED possa apparire relativamente semplice nella sua messa in opera, si basa su presupposti neurofisiologici complessi. La TED o le TED (per meglio indicare le possibili diverse modalità di svolgimento) possono essere considerate terapie di tipo neurofisiologico: stimolando l’attività delle funzioni deficitarie viene mobilitata l’integrazione di sistemi cerebrali di ?modulazione? e si realizza così ?una sorta di Abilitazione Funzionale?.
Tre sono i principi che il terapeuta deve sempre aver presente durante il lavoro con il bambino:
1)La TRANQUILLITA’
2)La DISPONIBILITA’
3)La RECIPROCITA’


L’organizzazione generale della TED presuppone più tappe che si succedono sempre nello stesso ordine. Rappresentano momenti fondamentali l’analisi delle abilità e delle difficoltà del bambino e la successiva organizzazione e realizzazione concreta del progetto con indicazioni precise da parte dell’équipe delle attività e delle sequenze di gioco da proporre ad ogni piccolo.

-Indicazioni alla TED
-Analisi Funzionale del Comportamento
-Valutazioni Mediche e Psicoeducative
-Elaborazione del Progetto
-Attuazione della TED

 

Come viene applicato

Metodologia operativa:
1.Preparazione della stanza terapia prima dell’arrivo del bambino
2.Massima semplicità della stanza sia come mobili che come arredi alle pareti
3.Continuità delle prove proposte
4.Aspettare ma ricercare la disponibilità del bambino (l’obiettivo non è la perfetta esecuzione dell’attività, ma la possibilità di agganciare l’attenzione del bambino ed entrare con lui in una relazione di scambio)
5.Interrompere l’attività quando non c’è più Attenzione
6.Breve durata delle sedute (10-20 minuti)
7.Giochi ed attività proposti uno ad uno
8.Costanza di orario e luogo, medesime condizioni della stanza e ordine di presentazione dei giochi
9.Un terapeuta ed un osservatore ?a turno? (la turnazione non va applicata nella prima fase dell’intervento, quando è richiesta una certa costanza del setting)
10.Uso di video per l’osservazione diretta e differita
11.Settimanalmente valutazione del bambino nell’ambito della terapia
12. Mensilmente verifica della terapia e misurazione con Scale sopramenzionate

 

Chi lo pratica, in quali contesti
I principi della TED possono essere applicati in situazioni differenti a seconda dell’età e delle esigenze del bambino.
La TED viene condotta preferibilmente nel setting classico in cui il terapeuta ed il bambino sono seduti uno davanti all’altro ad un tavolino. Le sedute hanno luogo tutti i giorni nello stesso posto, alla stessa ora, con i medesimi operatori. Due terapeuti si danno il cambio. La stanza in cui si fa terapia è sobriamente arredata, attrezzata con una video camera. La TED può svolgersi però anche in altri contesti: durante i pasti, nel bagno, nella stanza di psicomotricità, di logopedia, in piscina.
Il coinvolgimento attivo della famiglia è un’altra delle caratteristiche fondamentali della TED. Tale coinvolgimento si basa innanzitutto su "un’Alleanza Terapeutica" che si traduce essenzialmente in un contratto di costante cooperazione ed informazione rispetto agli interventi previsti.

 

Chi lo ha elaborato, in quale anno, in quale paese, in quale ambito
La Terapia di Scambio e Sviluppo è stata ideata fin dal 1974 in Francia, presso il "Laboratoire de Neurophysiologie et de Thèrapeutique en Pèdopsychiatrie" del "Centre Hospitalier Bretonneau" di Tours, dal Prof. Lelord e dalla Prof.ssa Barthelemy.

 

A chi è stato rivolto
Bambini con varie disabilità: dal disturbo autistico, al deficit d’attenzione con iperattività, al ritardo mentale, ai plurihandicap.

 

Per quali fasce d’età
La TED risulta particolarmente indicata nei bambini piccoli, dai 2-3 anni fino ai 6 anni, malgrado sia possibile proporla nei suoi principi base anche ai bambini più grandi.


Valutazione di effetti in diversi contesti
L’inserimento e l’adattamento del bambino all’interno del suo ambiente e della vita familiare risultano migliorati.

 

Costi
I costi sono contenuti: è possibile effettuare tale intervento anche a casa.

 

Critiche
La Terapia di Scambio e Sviluppo necessita di una valutazione approfondita e di esami neurofisiologici disponibili solo in pochi centri; può apparire rivolta solo a bambini piccoli;  appare di facile esecuzione per cui non sembra necessitare di una formazione specifica che invece è strettamente necessaria. 

 


--------------------------------------------------------------------------------

 

BIBLIOGRAFIA TED

Barthelemy C., Hameury L. e Lelord G. (1997), L’autismo del bambino. La Terapia di Scambio e di Sviluppo, Paris, Expansion Scientifique Française, edizione italiana a cura di Paola Visconti.

Lelord G. e Sauvage D. (1994), L’autismo infantile, Milano, Masson.

Visconti P. (2004), La terapia di Scambio e Sviluppo. In Neuropsichiatria Infantile Università di Catania, Azienda Policlinico e Neuropsichiatria Infantile Ospedale Maggiore di Bologna, Ambulatorio Autismo, Strategie d’intervento per l’autismo infantile. Guida pratica per le famiglie, Palermo, Salerno Arti grafiche, pp. 37-50.



torna alla pagina precedente
cerca nel sito
scegli la modalità
Visualizza il testo con caratteri normali  Visualizza il testo con caratteri grandi  Visualizza il testo con contrasto elevato  Visualizza i contenuti senza la presenza della struttura grafica
CDA Forlì
CDE Cesena
Rete dei Centri Cocumentazione per l'Integrazione


CDA Centro Documentazione Apprendimenti di Forli
CDE Centro Documentazione Educativa di Cesena
Redazione a cura di Clara Turchi